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Magnifica Comunità
di Fiemme

Il Palazzo, Museo Pinacoteca

Magnifica Comunità
di Fiemme

Il Palazzo, Museo Pinacoteca

Storia

Gli statuti moderni della Comunità

Ogni ente ha bisogno di un requisito essenziale per il suo corretto funzionamento, cioè uno statuto. La Comunità di Fiemme ce l'aveva, vecchio di quasi due secoli nella sua forma scritta, ma ormai superato dagli avvenimenti, dalla mutata situazione politica, giuridica e amministrativa. Tuttavia il governo austriaco non riuscì a dotare la Comunità di un nuovo statuto se non nel 1908, ed anche quello in via provvisoria. Nel frattempo la Comunità non trovò niente di meglio che servirsi fin dove era possibile delle norme che si trovavano nello statuto antico (anche se solo del primo libro, Libro del Comun).

Si deve in un certo senso ringraziare la lentezza (o forse la prudenza?) dell'amministrazione austriaca se oggi la Comunità esiste ancora come proprietà collettiva indivisa ed indivisibile, perché per tutto l'Ottocento e per buona parte della prima metà del Novecento vi sono stati numerosi tentativi per spezzare il nesso comunitario. Nel frattempo alla Comunità sono rimaste solamente le competenze economiche, ma non dimentichiamo che in questa complessa e per certi aspetti confusa situazione si è riusciti a portare a termine tra gli anni 1838 -1878 quella grandiosa opera che fu la strada di Fiemme di 47 km da Ora a Moena e recentemente a costruire l'Ospedale di Fiemme a Cavalese.

Dopo lo statuto provvisorio imposto dall'amministrazione austriaca nel 1908, se ne ebbe un secondo sotto l'amministrazione fascista nel 1935. Dopo la seconda guerra mondiale si tornò alla carica per la divisione delle proprietà comunitarie tra i Comuni, ma la Corte di Cassazione confermò nel 1950 che la proprietà collettiva doveva rimanere indivisa e che la Comunità era un'istituzione sui generis. Si mise pertanto mano ad un nuovo statuto, redatto nel 1951 e poco dopo si preparò un abbozzo di modifica dello statuto.